Introduzione

Apple ha fatto un gran bel lavoro con iPad 1, avendo successo dove fino ad ora chi si è imbattutto ha fallito miseramente, Apple compresa. Di fatto iPad ha creato un nuovo mercato, così come il primo Macintosh definì il Personal Computer.

Alcuni lo chiamano post-PC perchè permette di fare quasi tutto quello che faceva un PC in modo molto più personale e intuitivo, grazie al Multi-Touch.

Eccoci già alla sua seconda incarnazione, iPad 2 è uscito l’11 marzo in USA, e nella maggior parte del mondo il 25.

Dopo una settimana di utilizzo posso permettermi di dare un giudizio definitivo, ma prima voglio accompagnarvi in un veloce viaggio in cui scopriremo tutto quello che c’è da sapere su questo prodotto, a partire da alcuni cenni di storia, passando per l’hardware, le prestazioni nell’uso personale o a lavoro, il software e le App, e infine gli accessori.

Iniziamo…

…facendo un po’ di storia

Apple nel 2001 ha introdotto iPod, il player musicale più famoso e diffuso al mondo, che permetteva di ascoltare migliaia di canzoni con solo tre clic: artista,album brano. Il vero successo era sia nella capacità di archiviazione digitale, sia nel suo design compatto, sia nell’interfaccia elementare, la click-wheel. Segue il negozio digitale iTunes per il download istantaneo di singoli brani a 99 centesimi l’uno.

Nel 2007 Steve Jobs presenta l’iPhone, il primo vero smartphone sul mercato, che rivoluziona il modo di interagire con i dispositivi digitali attraverso il Multi-Touch. La tecnologia proprietaria è sofisticatissima e al tempo stesso semplicissima da usare, addio a pennini o click involontari, il Multi-Touch è intelligente e molto sensibile, e riesce a distinguere fino a 10 tocchi su una superficie conduttrice.

App Store nasce nel 2008 dopo l’insuccesso delle web-app per iPhone, dando agli sviluppatori potenti strumenti e una piattaforma solida sulla quale vendere. Partito con circa 500 App, ora ne conta circa 350.000, un successo in continua crescita.

Nel 2010 Apple decide di portare ad un livello superiore tutte le conoscenze accumulate nel corso degli anni, lanciandosi a capofitto dove nessuno osava, e chi ci aveva provato, aveva fallito, cioè il mercato dei tablet.

Fino a quel momento infatti mancava un approccio antico dei primi pc, ormai andato perduto, e che solo Apple coltivava nel suo orticello: l’integrazione.

Questo approccio è la chiave del successo di Apple e al momento nessuno è in grado di metterlo in atto. Se immaginiamo un computer come una serie di strati, alla base troviamo l’hardware, poi il software, la connettività, le applicazioni e i contenuti. Se non funziona anche uno solo di questi, il prodotto ha vita breve; per garantire il successo bisogna che il design attraversi ognuno di questi strati, in verticale, secondo un approccio integrato.

Come ogni prodotto Apple, iPad è integrazione, in particolare tra hardware, iOS, App/iTunes/iBooks Store, Safari.

Mentre altri concorrenti si sono affacciati a questo mercato, con soluzioni al momento non molto competitive, per via di almeno un “anello debole”, per Apple è venuto il momento di proporre la seconda versione di iPad. Ogni secondo prodotto è pericoloso, non si sa esattamente in che cosa abbia avuto effettivamente successo il primo, ecco quindi che iPad 2 cavalca l’onda del suo predecessore, migliorando, evolvendosi e non rivoluzionandosi.

Quasi ogni aspetto di iPad è stato migliorato e rifinito, senza comprometterne qualsiasi altro.

L’hardware

Partiamo dal considerare l’iPad 2 da spento e osserviamolo da vicino.

Il design esterno è costituito essenzialmente da due superfici, a differenza di iPad 1 che ne aveva 3, considerando la profondità; è comunque possibile distinguere dei profili:

Lato superiore. A partire da sinistra troviamo il jack audio, il microfono al centro, e il tasto di accensione/spegnimento. A destra abbiamo il blocco audio o rotazione (a seconda dell’opzione via software) e i controlli audio. Sul lato inferiore, connettore 30 pin e speaker mono. Il lato sinistro ospita l’alloggiamento SIM se si tratta della versione 3G.

La faccia anteriore si presenta come una unica superficie vitrea nella quale individuiamo il tasto Home e un la videocamera FaceTime, e un po’ più a fatica, il sensore di luce ambientale sopra la videocamera.

Il retro, in alluminio, espone il logo Apple in plastica nera e, in alto a sinistra troviamo la fotocamera posteriore HD, che vedremo dopo.

iPad 2 pesa circa 600 grammi (601g la versione WiFi e 613g la versione 3G) ed è largo 185,7 mm, alto 241,2 mm e profondo 8,8mm (contro i 13mm del precedente)

L’aspetto complessivo è molto simile a quello dell’iPod Touch, con uno spigolo tagliente ma profilo ricurvo, per nascondere le forme.

Concettualmente iPad si evolve, diventando solo schermo, mentre il corpo svanisce dietro di esso.

Passiamo all’interno. iPad è sigillato non con delle viti ma con della semplice (ma tanta) colla, sotto al vetro. Si tratta del Gorilla glass già usato nell’iPhone 4, che possiede grande resistenza alla pressione.

Ecco un video che lo dimostra:

httpv://www.youtube.com/watch?v=r4vvQq7BpiE&feature=player_embedded&fmt=22

Aperto, troviamo il display LCD IPS da 9,7” ad una risoluzione di 1024×768 pixel e densità di conseguenza di 132 ppi. Sebbene le caratteristiche tecniche del display siano uguali a quelle del modello precedente, il nuovo schermo è di qualità decisamente maggiore, soprattutto dovuta ad un miglioramento del contrasto e dell’angolo di visualizzazione della tecnologia IPS. Ma di questo ne parliamo dopo.

Rimosso il pannello LCD balza subito all’occhio la superficie occupata dalla batteria integrata LI-ION ai polimeri di litio da 3,8 V e 25 Watt all’ora. Quella di iPad 1 era da 24,8 Watt all’ora, ciò significa che per mantenere la stessa durata della batteria con le nuove caratteristiche hardware, gli ingegneri hanno trovato delle soluzioni a livello progettazione  e software, visto che la potenza erogata è la stessa.

A sinistra delle tre unità batteria c’è la chipboard con l’unità di memoria Flash Toshiba da 16, 32 o 64 GB (arancione), il sistema di gestione del touchscreen (blu) e dell’alimentazione (azzurro), RAM da 512 Mb e processore A5 (rosso).

Il nuovissimo processore di cui è dotato, l’A5, è dual-core a 45 nanometri (come l’A4) e con velocità di clock a 1GHz ma limitato a 890MHz nella maggior parte del tempo; bus a 200MHz.

A5, a livello pratico, offre prestazioni doppie rispetto all’A4 in termini di velocità e fino a nove volte nella grafica, come dichiarato da Apple.

Nella parte destra del case in alluminio unibody sono inseriti i sensori quali accelerometro, giroscopio e bussola, oltre ai chip per il controllo dei tasti volume e la fotocamera posteriore. Questi sono collegati alla chipboard da uno spesso cavo che passa tra la seconda e la terza batteria. Sul bordo destro troviamo anche il sensore magnetico (rosso) che capisce se la Smart Cover è appoggiata, e quattro magneti orientati (giallo), per fissarla all’iPad.

Fotocamera FaceTime, microfono e jack audio, sono collegati insieme alla chipboard, in alto a sinistra.

Sotto troviamo due piccolissimi, ma non per questo poco potenti speaker, disposti parallelamente alla superficie curva del case.

Finita questa parte puramente tecnica, la prossima volta vedremo quelle che sono le novità di iPad 2 nell’uso.

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