La batteria che va a zucchero

batteria zucchero

Un team di ricercatori della Virginia Tech ha sviluppato una batteria basata sul semplicissimo zucchero, con una densità energetica tale da poter sostituire le comuni, inquinanti batterie.

Secondo il professor Y.H. Percival Zhang, fra meno di tre anni questo tipo di batterie economiche, biodegradabili e ricaricabili si potrebbe trovare su smartphone, tablet e altri gadget che richiedono molta energia per poter funzionare.

Prima d’ora erano state sviluppate altre batterie che si basavano sullo zucchero, ma nessuna aveva la stessa densità energetica di quella progettata da Zhang e il suo team. L’effetto più eclatante è la durata notevolmente superiore, che le permette di essere ricaricata (tramite lo zucchero preso al supermercato?) meno frequentemente.

In pratica, l’energia viene fornita da una soluzione zuccherina in cui il 15% è fatto di maltodestrina, un derivato degli amidi dei cereali. Il composto è stato inserito in una cella a combustibile, combinato con aria, per generare elettricità.

tecno_battzucch2Non tutti sono ottimisti come Zhang però. Vince Battaglia, del Lawrence Berkeley National Laboratory della California, ha trascorso gran parte della sua carriera lavorando sull’immagazzinamento dell’energia, e se da una parte è d’accordo sul fatto che lo zucchero abbia molte potenzialità, dall’altra sostiene che dal cellulare o dal dispositivo mobile in cui si metterebbe questo tipo di batteria verrebbero fuori anche acqua e CO2.

C’è ancora qualche “piccolo” dettaglio da mettere a punto dunque, dovuto al fatto che stiamo parlando più che altro di una cella a combustibile, e non di una batteria tradizionale. Il futuro, però, sembra tracciato.

Nella foto a sinistra, due batterie a zucchero collegate in serie per alimentare un orologio digitale.

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